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Laboratorio esperienziale di fotografia e psicologia

Quando le parole saranno poco chiare, io potrò far chiarezza con le foto.”

Ansel Adams

La fotografia contiene in sé una serie così ampia di significati che la parola stessa “fotografia” sembra quasi troppo piccola, troppo breve per poter esprimere tutto ciò che rappresenta. Eppure tutto quello che c’è dietro un foglio di carta a colori o in bianco e nero è così complesso e allo stesso tempo molto semplice, equivalente al tempo di un click. Ma è proprio in quel click che la macchina fotografica compie un piccolo miracolo: la luce viene impressa sul sensore o sulla pellicola, si trasformerà in immagine e lì resterà per chissà quanto tempo, passando per chissà quante mani.

Perché fotografiamo? Perché conserviamo alcune fotografie nei nostri album?

Ci sono persone che amano le fotografie e il fotografare, vedere quelle degli amici e raccontare le proprie, tenersele per sé e portare nel portafoglio o sul cellulare quella di un proprio caro, o un figlio.

Ci sono persone che amano essere fotografate; le troviamo in ogni immagine che scattiamo o viene scattata, al centro per essere viste meglio, sorridenti ed ammiccanti.

Ci sono persone che al contrario non amano essere fotografate; nascoste e quasi invisibili in una festa di compleanno, di lato a un monumento o a un paesaggio, con la faccia imbronciata di chi non desidererebbe trovarsi lì in quel momento, in quell’immagine che verrà incorniciata.

Ci sono, infine, persone che troviamo dietro la macchina, pronti e intenti a scattare un’immagine degli altri.

C’è chi ama le fotografie in bianco e nero e quelle che adorano modificarle con Photoshop o Instagram, condividendole e commentandole sui social network; chi preferisce le foto che ritraggono paesaggi, oggetti in primo piano e quelle che non farebbero mai una fotografia senza qualcuno davanti.

Ci sono persone che scelgono momenti felici da fotografare, momenti formali di feste di compleanno da ricordare o di viaggi e paesi visitati; raramente, invece, vengono realizzate immagini riguardanti situazioni dolorose.

A questo punto si potrebbe chiedere a ognuna di queste persone – o al lettore che si è riconosciuto in una di quelle elencate – di scegliere una foto, una soltanto, che più lo descriva, oppure una foto che meglio rappresenti l’emozione che sta sentendo; all’istante potremmo cominciare a leggere una fotografia nella sua dimensione psicologica.

Da queste riflessioni nasce il laboratorio esperienziale di gruppo, dal desiderio di utilizzare le immagini come strumento comunicativo, per esplorare risposte, sia di quel che è chiaro, sia di ciò che è implicito, nell’immagine fotografica. Il laboratorio si propone di tracciare un itinerario di sé attraverso il mezzo fotografico e di fornire i partecipanti di un nuovo modo di interpretare le  proprie fotografie, supportandoli anche con nozioni base sull’uso del mezzo fotografico per meglio esprimere la propria interiorità.

Come funziona un laboratorio esperienziale

Il laboratorio esperienziale di gruppo vuole creare uno spazio di comunicazione e di dialogo rispetto alla molteplicità dei punti di vista e delle letture (anche emotive) che possono ruotare intorno a una fotografia.

Il lavorare in gruppo permette a ogni singolo partecipante di confrontarsi con le differenze, traendone un arricchimento di conoscenza delle proprie emozioni e di quelle dell’altro. Il lavoro si focalizzerà sulle foto suggerite dal conduttore e dai partecipanti, sulle diverse tematiche proposte nei diversi incontri.

Per partecipare al gruppo esperienziale non è necessario avere conoscenze tecniche della fotografia o conoscenza dell’arte fotografica, ma la motivazione a riflettere e “mettersi in gioco”.

Finalità ed obiettivi del gruppo

Il laboratorio vuole usare come strumento le immagini per esplorare e ricontattare sentimenti ed emozioni,  arricchendo il dialogo con sé e con gli altri.

Le fotografie saranno usate come stimoli per sollecitare risposte sia a ciò che è chiaro, sia all’informazione implicita nell’immagine fotografica. In tal modo si potranno “sentire” con occhi nuovi, e differenti, ciò che si tende a vedere con sguardo abituale.

Un ulteriore obiettivo è quello di migliorare l’uso della macchina fotografica attraverso la tecnica, come mezzo per esplorare le proprie emozioni e quelle dell’altro.

Il laboratorio sarà composto da lezioni frontali e altamente pratico-esperienziali in gruppo e da un’uscita sul campo, per un totale di 6 incontri.

Il laboratorio si concluderà con un progetto individuale realizzato da ciascun partecipante.

L’importanza delle fotografie 

Ognuno davanti a una fotografia, o a un’immagine da fotografare, proietta su di essa i propri significati personali attribuendole propri vissuti, emozioni e stati d’animo. Questo la rende un potente mezzo espressivo per narrare e ricostruire la proprie storia di vita e i propri stati interni. Le fotografie sono rivelatrici del nostro mondo interiore.

Gli scatti contengono storie, sebbene ogni immagine le racconti sempre in modo molto differente. Ciò dipende dal fatto che ognuno di noi attribuisce a esse dei significati in base alle proprie peculiarità, e questo è dovuto all’incontro fra la storia di chi guarda e la fotografia stessa.

Questo è ciò rende le foto non solo un eccellente stimolo per una naturale conversazione in gruppo, ma ne fa, anche, uno strumento molto utile in tutte quelle situazioni, in cui la semplice comunicazione “di parola” non è efficace.

Chi può partecipare 

Il laboratorio esperienziale è aperto a tutti coloro che desiderano intraprendere un percorso personale attraverso l’utilizzo esclusivo delle fotografie.

È, inoltre, aperto a tutti coloro che sono curiosi, motivati a migliorare l’uso della macchina fotografica  come strumento che fa da ponte per conoscere le proprie e altrui emozioni.

Conduttore 
Il gruppo verrà curato dalla Dott.ssa Marilisa Mastropierro, psicoterapeuta, psicanalista relazionale e Carmelo Daniele, fotografo.

Quando si terrà il laboratorio e quanto costa 

Il laboratorio esperienziale di gruppo si terrà a Roma, presso SPAZIO5 a via Crescenzio 99D (Piazza Risorgimento – Metro Ottaviano).

Il laboratorio si articolerà in 6 incontri. Al fine di raggiungere gli obiettivi prima riportati, il numero di partecipanti andrà da un minimo di 5 a un massimo di 10.

Ogni incontro avrà una durata di quattro ore circa, con cadenza mensile. Al termine del laboratorio, sarà rilasciato un attestato di partecipazione e sarà organizzata una mostra fotografica.

L’iscrizione è obbligatoria e va effettuata entro e non oltre il 9 febbraio 2020, inviando una mail contenente: Nome, Cognome, Data di nascita, professione e recapito telefonico al seguente. indirizzo mail: mastropierro@casadinchiostro.it

Il costo è di 290 euro, di cui 100 al momento dell’iscrizione.

Informazioni
Per ulteriori informazioni: mastropierro@casadinchiostro.it

Calendario: 

Domenica 16 febbraio 2020 ore 17.00

Domenica 8 marzo 2020 ore 17.00

Domenica  5 aprile 2020 ore 17.00

Domenica 17 maggio ore 17.00

Domenica 7 giugno 2020 ore 17.00

Domenica 28 giugno ore 17.00